I grandi amatori sono rari e Italo Valenti ne fa parte per la genialità del suo amore per quella ineffabile qualità che è l’Equilibrio. Il suo modo di esprimere questo equilibrio, questa fusione di bianco, di nero sono qualcosa che non può essere spiegato con le parole; sono una creazione completamente visuale, che è nota a lui, come ad altri è nota la bellezza di un raggio di sole immobile in un bosco o di un ciottolo sulla riva.
Molto tempo fa riuscii ad ottenere uno dei suoi collages più grandi, una macchia bianca, ma che bianco, con una freccia nera, e che nero, che l’attraversava; e da qualche parte, come per caso e certamente per magia, una minuta chiazza di scuro, come una foglia caduta. Si chiamava “L’Ombra”. Per me era lo scontro del giorno e della notte e mi riportò alla memoria un detto indiano, vecchio di tremila anni: “Coloro che vedono solo l’unità nella mutevole molteplicità dell’universo, a essi appartiene l’Eterna Giovinezza, a nessun altro, a nessun altro!”
Alcuni anni dopo, era pomeriggio inoltrato e avevamo appena fatto una nuotata: l’ombra della gamba di Italo Valenti si allungava sull’erba illuminata dal sole. ”C’è il tuo quadro”, disse.
Jim Ede
Great lovers are rare and Italo Valenti is amongst them in the genius of his love for that ineffable quality of Balance. His expression of this balance, this union of white, of black, are something not to be explained in words; they are entirely a visual creation, known by him, as one would know the beauty of still sunlight in a wood, or a pebble on the sea shore. I obtained long ago one of his larger collage works, an area of white, but what a white, with a shaft of black, and what a black, falling across it; and somewhere, as if by accident, and certainly by magic, a tiny speck of darkness, as of a fallen leaf. It was called “The Shadow”. It was for me the impulse of day and of night, and evoked in me the memory of a 3000 year old Indian teaching: “They who see but one, in the changing manifoldness of the universe, unto them belongs Eternal Youth, unto none else, unto none else!”.
A few years later we were having an evening bathe, and the shadow of Italo Valenti’s leg prolonged itself across the sunlit grass. “There is your picture”, he said.
Jim Ede
Jim Ede con Italo Valenti a Muralto