Galleria Folini Arte, Pregassona, Lugano. Italo Valenti con Giuliano Collina e Jaime Poblete
TRAME, Un visionario di cose vere, a cura di Roberto Borghi
Il primo saggio sulla pittura di Italo Valenti è opera di un protagonista misconosciuto della cultura italiana di metà Novecento. Poeta, narratore e soprattutto drammaturgo contraddistinto da una vena eccentricamente surreale, Beniamino Joppolo nel 1940 dà alle stampe per le edizioni di Corrente L’ultima stazione: la messa in scena di questo testo, con la regia di un ventenne Paolo Grassi e con gli esordienti Giorgio Strehler e Franco Parenti tra gli interpreti, marca una cesura decisiva nella storia del teatro italiano. A Joppolo si deve anche la stesura nel 1947 del Primo manifesto dello spazialismo insieme con Lucio Fontana, Milena Milani e Giorgio Kaisserlian. La notorietà internazionale giungerà nel 1963, l’anno in cui Jean-Luc Godard trarrà da un suo testo teatrale la sceneggiatura di Les carabiniers, uno dei film più controversi del regista francese.